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21 aprile 2007

Un nome da chiamare.



Qualcosa mi porta sempre qui,
dentro la trincea delle emozioni,
pronto per l'assalto finale.
Da qui è passata la notte,
con i suoi rumori,
le morbide luci,
le ore senza sonno;
è passata ed io non c'ero.
Così, abbracciato all'ultimo nome,
alle consumate certezze,
ancora una volta ho sognato.
Nei miei viaggi
porto sempre il cuore,
un sorriso in una foto,
un nome da chiamare,
una lettera da scrivere.
Peccato aver perso l'ultima vita.

Sospiro celato

Quadro di Marco >Cossu



Ecco,
un sospiro,
celato dallo stridente
suono dell'addio.
I miei viaggi,
dove rinchiuso dentro una speranza,
il tuo sortilegio vive.
E non ha nome
ma mille richiami
che ti fanno sentire uno scoglio
senza approdo.
Ma di questo veder passare
la vita accanto,
di queste polene che ti sfiorano
e le mani sudicie
che ti toccano,
ignori il senso
e nascondi a tua luce.
Ritorno sempre,
ma non trovo mai nessuno
ad aspettarmi.
Le attese non hanno un nome.

14 aprile 2007

Nell'insieme

Quadro di Marco Cossu



Ho incontrato la giusta domanda
per ingoiare la lingua
Ancora adesso,
tra giorni che si accumulano
insieme a gracili emozioni,
lupo e cane si sbranano
per questa insopportabile
libertà senza figli.
Dimentica d'esser qui
e vivi nel tuo nome.

09 aprile 2007

Note stonate

Dipinto di Marco Cossu




Dovrei tenermi lontano
da clamori e sussulti,
e lenire il dolore
con stagioni e florilegi.
Ciottoli, pietre
che modellano archi ed anfratti
dove l'ombra gioca
sempre un ruolo di regina.
Non è più tempo,
non è più vita.
"Stammi bene":
era meglio il silenzio.

04 aprile 2007

Intima libertà

Sapremo come ridere
quando avremo dimenticato,
perché qualcuno
prende sempre il nostro posto,
pronto a confondere il nostro battito
col rumore di un treno.
Spazzolando i tuoi capelli
mi racconterai di come siano stati
troppi i giorni vuoti
e di come l'acqua abbia sciolto la pietra.
Avrò voglia ancora
di perdere la strada,
con la mia libertà in tasca
e tutte le vostre parole
che non trovano più spazio
in me.

Giochi di prestigio

(quadro di Marco Cossu)


Non bastano più
gli schiaffi in faccia
e le allucinazioni
che sedute mi aspettano
sugli altari di marmo.
I sottili tratti del vivere
dove rimane il rancore
in fondo ai bicchieri,
confondendosi col vino rosso.
Un giorno ancora
con un'inutile passione,
sospiri nel buio
e i passi insicuri
delle promesse
dove muovo il mio ventaglio
di carte truccate.

02 aprile 2007

Raccogli il mio nome


Ho stritolato ogni cosa:
coriandoli a carnevale,
sabbia che ama il vento.
il sospiro che ti tiene in sospeso,
l'ultimo giorno prima dell'addio.
Serve sempre una mano
che sorregga il volo
dell'ultima follia di un uomo.
Fare l'amore in campagna,
accanto ai cimiteri,
dove nessun nome è diverso dal mio,
dove sono morto e rinato,
all'infinito.
Capita nei giorni dove piove,
e non trovo più
la scorciatoia per tornare a casa.
E quegli occhi silenziosi.