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26 novembre 2009

Figlio del silenzio


Ho inghiottito l'ultima lama della maledizione.
ed ora, algida e feroce dirompe nel ventre,
scarifica la mia ragione fino allo zenit del terrore.
Sul bianco muro dell'agonia ho scritto
l'ira di uno sconosciuto dio,
simulacro di potenza e dolore,
anima perdente della mia irriverente solitudine.
Richiudo i petali,
scivolando nella serena demenza del ricordo,
cullato dalle derive dei rimorsi
dove il freddo ammanterà il mio corpo.
Sono figlio di un inenarrabile silenzio,
nato per ascoltare le lacrime,
per guardare occhi ammutinati e solerti,
per camminare dentro una nebbia che brucia.
Questa notte
avrà ancora una volta un nome.
Forse il tuo.

01 novembre 2009

Solo la notte

Ti ho mai raccontato
di quante volte
mi sono fermato
a cercare una ragione
per non piangere?
Ci sono alberi
che hanno il tuo nome
e montagne cosi alte
dove ho portato a sanguinare
il mio orgoglio.
Ti ho mai raccontato
di quante volte
ho chiuso gli occhi
prima di una curva?
Oggi le parole sono arrivate
cosi da lontano
che nemmeno le ricordavo;
sono stato cancellato
da un passato
morto e sepolto.
Butta via tutto di me
se non vuoi più nulla.
Ti ho mai raccontato
di quanto sia bravo
a morire in silenzio?