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06 giugno 2012

La formula della follia

Non serve a nulla scegliere
la notte di luna piena,
ubriaca di sole
e di sguardi di amanti.
Rimango sempre qui,
a calpestare la delusione,
incapace di scappare dai sogni.
Uno schiavo saprebbe morire meglio di me,
colpito dalla frusta di quello che si crede suo padrone.
A me basta un corridoio vuoto,
una voce stonata,
l'ultima parola che avrei voluto sentire da te,
un bicchiere di veleno
una birra polacca,
una dedica inventata,
le bugie degli specchi,
il silenzio del tuo odio,
una puttana che sorride.
Ho rotto gli ultimi alambicchi
da alchimista,
ho dimenticato la formula dei sogni e della follia.
Ora non mi resta che esistere.