
Le telefonate nella notte fanno gelare il sangue. La mano corre sotto al cuscino, sul gelido metallo che rassicura. Attimi, poi la mano accoglie nel palmo il telefono. Ascoltare e tacere: Numeri e nomi da ingoiare dentro le sinapsi, intascare le solite raccomandazioni e controllare l'orologio.
Uomini ramazza, nettezza urbana senza tempo.
Nella tasca c'è sempre il peso di una possibile fine, I viaggi sono scritture nel tempo, racconti monotoni e previsti.
La raccolta di menzogne è interminabile, quasi pietosa, come una maschera necessaria per coprire la smorfia del dolore.
Preparo ancora i miei suoni meccanici con le mani che si muovono a memoria, cieche e precise. Mani che non dimenticano.
Non sarò mai più così leggero da tornare a volare.
Ascolto sempre le ultime parole.
Le telefonate nella notte a volte confondono i nomi.
Le telefonate nella notte a volte fanno dormire bene.