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14 ottobre 2009

Nella notte


Le telefonate nella notte fanno gelare il sangue. La mano corre sotto al cuscino, sul gelido metallo che rassicura. Attimi, poi la mano accoglie nel palmo il telefono. Ascoltare e tacere: Numeri e nomi da ingoiare dentro le sinapsi, intascare le solite raccomandazioni e controllare l'orologio.
Uomini ramazza, nettezza urbana senza tempo.
Nella tasca c'è sempre il peso di una possibile fine, I viaggi sono scritture nel tempo, racconti monotoni e previsti.
La raccolta di menzogne è interminabile, quasi pietosa, come una maschera necessaria per coprire la smorfia del dolore.
Preparo ancora i miei suoni meccanici con le mani che si muovono a memoria, cieche e precise. Mani che non dimenticano.
Non sarò mai più così leggero da tornare a volare.
Ascolto sempre le ultime parole.
Le telefonate nella notte a volte confondono i nomi.

Le telefonate nella notte a volte fanno dormire bene.

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