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22 dicembre 2021

Tempo

Ho letto qualcosa del passato, sulla sua inutile utilità. Lo utilizziamo perchè ci hanno insegnato che il passato è una certezza e il futuro è un imprevisto. 

Il passato è una certezza dal momento in cui diventa passato, dal momento in cui non è più il presente. Il presente, che è il più vacuo degli attimi dell'esistenza , è un inesistente momento sospeso tra la vita e la morte, un ponte senza sostegni che porta nel vuoto del futuro. Costruiamo esistenze basate sul passato, o sul presente, perchè riusciamo a tenerci i piedi sopra, perchè abbiamo chiaro che ci siamo, ma non riusciamo a ricordare nemmeno per un istante che siamo nati per affrontare il futuro, e non ci importa quanto lungo sia questo futuro perchè ogni giorno del futuro è un giorno in meno della nostra vita e non vogliamo ricordarcelo. Ci si ferma sul passato o, nella migliore delle ipotesi, si prova a fermare un istante del presente, perchè qualcuno o qualcosa ci ha suggerito che non abbiamo più bisogno del futuro.  E così ce lo rubano, con indifferenza, senza che nessuno se ne accorga, perchè nessuno si accorge che gli sia stato rubato qualcosa che non sapeva di avere. 

Crediamo di non avere un futuro perchè sta sparendo anche il presente, e crediamo di avere un futuro perchè nessuno più racconta il passato. 

Sento lontano il passato, non è più ieri, è lontano da ciò che ho dentro il sangue, e scorre dentro quello che è un corpo che sta consumandosi ogni giorno di più in un futuro che si crea ogni momento, ogni giorno, un futuro inesorabile, senza soluzione di continuità, che ogni istante che passa perde il diritto di chiamarsi futuro, e prende il nome di "Tempo", con tutti i suoi figli, Anno, Mese, Giorno, Ora, Minuto, Secondo. Ci siamo perduti nel Tempo e non riusciamo più a viverne senza, non riusciamo più a considerare la vita come uno spazio dove vivere. Il tempo è il più mortale dei nemici. 

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