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07 febbraio 2007

Dopo tutte le guerre




Se coscienza lasciasse il mio corpo,
se chiudesse il suo vigile occhio,
e continue lusinghe tacesse
che ascoltare fatica mi costa.
Se dal petto levasse il suo peso,
finché libera l'aria fluisca
ecco allora che accoglier potrei,
come unica scelta di vita,
una quieta e tranquilla rinuncia,
far di lei la mia amante preziosa,
armi e scudi lontani scagliare,
al pensiero voltare le spalle,
e sprezzante mentire al domani,
rinnegare ideali incarniti
e comprare alla mia libertà
le più belle catene che trovo.
La candela consuma la cera
annegando la fiamma e la luce,
perché il buio non chiede risposte
ma accompagna la nostra rinuncia

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Leggo e rileggo quello che hai scritto .
Comune a tanti , più o meno accettabile per altri .
La coscienza ,lo spazio che troviamo per lei , nelle nostre scelte , nella giusta considerazione dell'importanza della nostra libertà .
Le catene più belle sono quelle che cerchiamo noi , che indossiamo fieri come cavalieri sempre pronti a combattere in guerre che scegliamo solo noi...Vincitori o vinti , ma
mai prigionieri .
Alcune candele annegano prima la fiamma , specie quando arde da più parti . La luce è forte ,più vivida ,fino alla sua imminente fine .
R.

La Fata Verde ha detto...

bellissima!