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02 agosto 2008

Parete a specchio


Non esiste più nulla al di là di quella parete a specchio che mi separa da fughe e trappole.
I nuovi nomi, le poesie ritrovate, l'arte nascosta tra gli anni di fuga hanno scelto un tempo diverso e più benevolo dove ascoltare la mia canzone e lasciare un posto vuoto per questo destino inventato a tavolino da moderni satrapi.
Il mio sguardo gira intorno e trova fantasmi senza voce, voci senza corpo e tutto insegue un vacuo sentire, un inutile sperare.

Chiederò scusa a chi non trova mai la mia spalla per piangere e mi insulta quando gira l’angolo perché così è più facile, così è più elegante.

Imparo a memoria nuove pagine di una vita di seconda mano, con il certificato di garanzia scaduto; provo a evadere attraverso fessure e spiragli di realtà che giocano con me perché è sempre meglio che un buio silenzio.

Ti ho raccontato qualche verità per provare a essere come chiunque altro, per avere qualcosa da rimpiangere quando sarò dalla parte sbagliata di qualche nuova parete a specchio; ma come sempre non ho altre parole che queste, che sono inutili, incomprensibili e senza nessun suono.

Inutili, come sempre.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Forse si,spesso per molti lo sono, inutili.
Le parole scorrono veloci ma è come se sapessero dove potersi fermare.
E dove si decide di restare, anche se a volte per poco, è il posto giusto.
Per ugnuno di noi.
Un sorriso
R.