Visualizzazioni ultima settimana

27 giugno 2008

Calendari


C’erano stati tutti quegli anni prima. Anni riempiti da migliaia di visi di persone che mi erano passate davanti, lasciando il più delle volte solo una immagine dai contorni vaghi. Qualche parola che non ricordo, forse profumi, un odore. E poi i nomi. Quelli, se ne erano andati e venuti, si erano accavallati nelle agende e nella memoria e il più delle volte non avevano evocato altro che un momento o la promessa, mai mantenuta, di rivederci ancora una volta.

Tutti quegli anni che erano passati spalmandomi sulla pelle l’invisibile tratto di un pensiero che muta, lentamente e inesorabilmente. Quegli anni che giorno dopo giorno hanno spostato le pedine, deformato e piegato le trincee delle paure e dei tabù.

Si trattava adesso di passare in rassegna tutti i miei difetti, senza fermarsi davanti agli specchi ingannatori dell’ipocrisia, enunciare tutti gli errori, tagliarsi le mani con le occasioni mancate e

spegnere gli ultimi focolai del desiderio d’amore. I passi da fare per arrivare alla fine della mia esistenza li potevo contare con buona approssimazione sopra il calendario della mia cucina; uno di quei calendari con il numero del giorno scritto in rosso che si usavano a scuola; tutti i giorni la maestra entrando incaricava qualcuno di noi bambini a strappare il foglio di carta leggera, quasi una velina, per scoprire un nuovo giorno. Un gesto senza importanza, che mai avrei pensato di ritrovare sotto milioni di pensieri, ma che continuava a perpetuarsi nel tempo, senza tregua, di nascosto, scavando sotto la coscienza e lasciando solo cicatrici sulla carne.

Avevo lasciato dentro gli scaffali della memoria tutto, ogni momento. Ogni tanto arrivava un piccolo tassello sconosciuto che si collegava alla mia memoria nascosta e una immagine nasceva nello schermo dell'immaginazione. Ogni tanto apparivi anche tu..

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi rendo conto di quanto quello che scrivi sia decisamente ben scritto.
Un bravo scrittore scrive in modo talmente perfetto e senza bisogno di riferimenti specifici verso una sola persona, senza aver bisogno di nomi o dettagli.
In questo modo chiunque, leggendo, ha il potere e la soddisfazione di potervisi riconoscere.
Tutti i sorrisi di oggi a te, ed una carezza.
R.