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14 marzo 2010

E' che non so





Vibrano anche i bicchieri e il long island ice tea diventa una palude di sabbie mobili dove non riesco nemmeno a sparire. Dovrò mettermi di impegno per amare il d.j. che mi massacra le orecchie e non fa altro che muovere la testa.
Destra, sinistra, su, giù, destra sinistra, su, giù....

Non hai nemmeno un nome adesso, in mezzo alle storie, non hai più un nome; diventi l'insieme delle storie, prendi l'identità di quello che sono le cose. Ora sei l'ultimo nome dei pensieri, ora sei il vento nella vela.
Non sono nemmeno capace a bere il veleno in silenzio. Era così morbido il passo che avevi per scappare che sono rimasto incantato a guardarti. Il suono di un carillon ti accompagnava in mezzo ai vicoli, mentre saltellavi tra una notte e un ripensamento.

Troppo bella quella cameriera per esser ancora vergine.

La vecchia guardia dimentica con l'alcool le notti e i sospiri. Non mi sono allenato mai troppo bene per odiare. E' che non so andare mai via dalla dolcezza degli istanti. Ho chilometri di asfalto dentro alla testa,

E' che non so imparare da nessun errore. E' che forse non sbaglio mai. E' che le cose sono perfette così come sono. E' che un amore ha sempre un ottimo motivo per morire. E' che io ti conosco solo per nome. E' che non conosco altro che le prime note di ogni canzone che mi hai cantato.

Potrei farmi portare un bacio da quel sorriso che lavora nel locale. Insieme ai pop corn.

Ma come puoi fare così male?

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