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18 marzo 2010

Escuriale




Ho riletto “Escuriale” di Michel de Ghelderode; era un figlio del Diavolo, truculento, macabro e grottesco.
Ho nuotato dentro quelle parole taglienti come la mannaia del boia, e pensavo al modo di portarle in scena per un semplice gioco di vendetta, di miserabile vendetta dal sapore umano. Tutte le cose più si avvicinano all’uomo e più sono miserabili:
Folial, i cani non amano la Morte. E’ un’ingiustizia ben grande che la Morte possa entrare nei palazzi del re.
Il Re parla all’oggetto del suo gioco, Folial, il suo buffone.
Il Re diventa buffone per giocare. Il buffone diventa Re e sa già che dovrà pagare con la vita.
E dietro al gioco il carro della morte, il movente dell’azione, il pensiero che arma la mano: La Regina, vittima e movente.
Che disgrazia amare una Regina. Solo il Re può amare la Regina.
La Regina muore.
Colei che muore è bella, pura, santa.
La Regina, quella donna, ci mise il tempo di uno sguardo per giudicare la mia inanità, e per consacrarmi al più assoluto disprezzo! La Regina ha giudicato e l’anima mia e il mio corpo. Ha visto che sotto i miei abiti magnifici ero un buffone.

Entro ed esco da questi sogni, confondendo il re ed il buffone, confondendo attore e personaggio.
La mia corona … voglio la mia corona… sono io il RE!
No! Sono io il Re, perché avevo l’amore della Regina!
La Regina è morta. Vada con Dio. Vada col Diavolo.


Ha tradito ogni Re. E le donne se ne vanno così, dentro ogni storia, dentro ogni vita.

Sentirò i miei passi sulle assi del palco, e la Regina tornerà a vivere, la Regina tornerà a morire. Solo un buffone morirà per lei. Forse anche un uomo.

Ehi, boia?... il mio buffone, il mio povero buffone! … Una Regina è una cosa che si trova; ma un buffone…

Dovrò solo scegliere se fare il Re o il Buffone. O il boia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono io, la Regina di questa terra dove sono molto amata, ed oggi, è il mio compleanno.
Il 18, numero fallico.
Speravo d'esser ricordata almeno per questo...
Un sorriso, scrivi sempre al tuo meglio, sempre bello leggerti.
R.