L'unica rivoluzione possibile, funzionante, funzionale e costruttiva, è quella individuale.
Spezzare la catena dell'individuo, fermarsi ad ascoltare il rumore che facciamo, voltarsi a guardare i nostri passi quante cose calpestano, ascoltare le nostre parole quante persone feriscono.
Progettare la libertà è un lavoro per pochi eletti, per gli impavidi, per chi sa guardare in faccia i problemi e risolverli, per chi non nasconde la faccia, per chi non conta troppe volte i soldi prima di aiutare gli altri.
Troppi pensieri dentro la testa impastano i muscoli e rallentano l'azione;
i pensieri devo avere la giusta dimensione: né grandi né piccoli; devono essere in numero giusto: né troppi né pochi; devono avere il giusto peso: né leggeri né pesanti.
Ma soprattutto il pensiero deve essere allenato, praticato e libero di esprimersi e non istigato, instillato da coloro che vogliono omologare il mondo e renderlo come uno di quegli omogeneizzati da supermarket.
Progettare la nostra libertà non potrà che essere la libertà di tutti.
1 commento:
grazie per essere passato a trovarmi... questa è la mia preferita!
era un po' che mi assentavo, un abbraccio
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