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18 settembre 2008

O si pensa o si vive


Le derive delle emozioni diventano incontrollabili, portano i pensieri dentro insenature sempre più anguste e soffocano la ragione.

Ma poi l'errore è sempre quello: anteporre la ragione alla passione, essere pronti a morire nella sterile terra di una matematica dell'amore che ha meno senso della follia stessa dell'amore.
Di quale purezza è fatto un diamante se non quella del caso, della persecuzione dell'obbiettivo naturale, del giusto respiro senza calcolo della creazione che ha sempre un connotato straordinario e splendente. Un diamante si crea e brilla nella più completa inconsapevolezza della sua creazione, senza ragione; come tutte le cose rare è un’eccezione.


Amore e ragione vivono nell'antitesi, si soffocano e si disprezzano, cercano compromessi nell'attesa della sopraffazione reciproca, pronti a dimostrare le loro teorie bizantine non appena uno dei due cede e soccombe. La solerzia della ragione sta nella comoda presenza di tutto ciò che è acquisito, nella paura dell'ignoto, nella facilità del non rischiare mai molto, meno che mai l'orgoglio; moneta scomoda l’orgoglio, che appartiene all'amore, che solo chi ha nervi saldi e cuore grande può arrivare a spendere; è moneta per pochi eletti.

La ragione è la madre dei rimpianti, l’amore dei rimorsi. La ragione chiude la porta ai ricordi; l’amore li accoglie nella sua casa per sempre. La ragione non coltiva nessun frutto nel nostro giardino; l’amore lo rende rigoglioso, ricco e profumato. La ragione segue una strada segnata da rotaie e costringe il cuore a viaggiare su un binario morto; la ragione si muove a piccoli passi; l’amore ha ali così grandi che vola sopra ogni cosa e il cuore non conosce frontiere.

I pensieri sono melma e paludi nelle quali affonda la vita; i pensieri, i figli prediletti della ragione sommergono la vita. La vita, la madre dell’amore, griderà per sempre dentro alla prigione dei pensieri.

O si pensa o si vive.

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