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06 marzo 2021

Su o Giù



Ero in un incubo. 

Mi sono guardato intorno, 

ma forse era tuo. 

Mi manca l'aria 

e non te ne sei accorta,

ho il passo troppo leggero quando 

vengo da te.

Ti fa paura l'altezza? 

A volte  mi fa sentire forte,

puoi contare i secondi prima della fine, 

sorridere senza sapere perchè.

Puoi decidere, 

su o giù,  

e stare qui forse mi fa più paura. 

Canto le canzoni che ami 

e stringo i pugni,

mani piangenti.

Tu non sai piangere, 

non ami il gusto amaro 

della solitudine, 

ti ricorda troppo il tempo del silenzio.

Spegni i tuoi occhi, 

il tempo di non vedermi più,

il tempo per confondermi con un altro semaforo.


RB



Vieni da me

Accendo il mondo troppo presto. 

Conosco troppi nomi che non ricordo più;

Il tuo l'ho messo nell'ultimo istante di un giorno

che è passato di qui in punta di piedi.

Mi chiami senza voce

e l'urlo del desiderio

dentro la tua testa non fa più nessun rumore.

Ti ho cercato troppe volte

per avere ancora la voglia di crederci 

ed ora tocca a te: 

dentro o fuori.

Parlo a te, 

che non riconosci il dolore

e spegni il cuore per non vedere quanto male ti ho fatto,

quanto sia facile sbagliare,

quanto sia difficile il perdono.

Vieni da me, 

forse sono solo un sogno,

pronto per essere sciolto 

dentro al prossimo giorno.


R.B.

05 febbraio 2021

Il Mio Migliore Amico

 

Forse mi manca un amico. O forse no. Forse "un amico" è anche l'insieme di molti amici, quelli che hanno ognuno le mille cose di cui hai bisogno in un solo amico. Un solo amico può avere tutto, ma se va via, può anche portarsi via tutto l'insieme delle cose che fanno di lui il tuo amico. E tu non cercherai più il tuo "migliore amico", perché forse capisci che il tuo migliore amico è fatto dalle tante persone che da anni girano intorno alla tua vita, persone che stimi, con le quali ti confronti, condividi momenti, luoghi, passioni, risate, cibo, a volte lacrime, tristezza e rabbia.
E mi guardo intorno e vedo che il mio amico ha il volto della strada dove cammino incrociando i tanti volti del mio amico.

RB

31 dicembre 2020

SENZA FIATO


Quella voglia che avevo 

di correre

dietro alla follia

è morta 

in un momento

dove mi sono distratto.


RB

30 novembre 2020

Il Futuro Cambia Nome


In quale deserto 

finiscono le speranze 

quando il futuro cambia nome? 

In quale mercato 

si deve andare 

per trovare un sorriso da indossare? 

I giorni che finiscono

hanno un nome sussurrato. 

E l'ultimo non avrà nessun suono. 

Solo un  sospiro.


RB

12 ottobre 2020

Uomo Senza Terra

Hai trovato

un posto dove piangere,

senza l'affanno della morte.

Sei un uomo senza terra,

ma tu sai

che la terra è di tutti.

Sarai sempre straniero

se sei straniero
nel cuore degli uomini.

RB

Davanti A Te



Sono qui, davanti a te.
E ti bacio,
come non ho mai fatto,
con il cuore in gola,
con le mani incoscienti
che ti frugano tra i pensieri,
per cercare ancora il tuo desiderio.
Lo so,
sei mia,
se solo lo chiedessi,
se solo avessi la forza
di scappare da me.


RB

 Tutto questo inseguire il futuro,

sta uccidendo il presente

e rende inutile il passato.

Soprattutto quello di verdura.

02 ottobre 2020


Prima di chiudere gli occhi

Ho preparato i sogni.
Vado a dormire sempre più tardi,
dopo aver ascoltato la solita musica,
quella adatta alla mia anima.
Non ho un'anima, 
un'anima stabile da ritrovare e riconoscere;
è un'anima che muta,
e vaga dentro alle emozioni,
tra un suono e una parola.
Preparo i sogni
per non disperdere inutilmente la notte
dentro ad incubi che ricordano troppo la vita.
Ti ho scritto anche stanotte;
scrivo sempre le solite cose che nessuno capisce,
nemmeno tu.
Scrivevo lettere da ogni lato della terra,
da ogni punto del tempo,
da ogni guerra e da ogni pace mancata,
credendo di essere nel posto giusto, 
con la verità dentro una valigia ventiquattrore.
Non tornavo mai e nessuno mi aspettava mai.
Il mio tempo è stato troppo pieno di appunti
in ogni istante del giorno da farmi rinunciare alla vita.
Forse basterà solo un cenno da lontano,
nel momento dello sguardo,
l'ascoltare una voce,
il socchiudere gli occhi.
Basterà un attimo senza doversi voltare,
per sentire la libertà soffiarmi sul viso.

25 settembre 2020

Toccherò il tuo sorriso

 Sento forte il tuo nome

con le mani che cercano pietre

per la finestra dove

non ti affacci più

Oggi saprei vivere

dentro una vita

troppo vicina a

dove siamo stati.

E senza nulla dire

al silenzio,

toccherò il tuo sorriso.

AD OCCHI APERTI

 


Ho provato a cancellarti

dai miei sogni e la notte

si è trasformata

in un incubo 

di solitudine. 

Resto ad occhi aperti 

per non dormire 

mai più.

22 maggio 2020


NON POSSO PARLARE  




Dove ti spingerà 
questo buio che ti insegue?
Forse nel solito angolo del muro,
dove non riesci più nemmeno a piangere.

In quale incubo nasconderai 
le tue speranze di fuga?
Forse dentro al tuo diario,
Dove scrivi sempre le stesse lacrime.

Con quali scudi proteggerai 
le tue speranze
e la tua carne ferita?
Forse dietro  porte mille volte violate
Dove inutilmente trattieni il respiro.

Come nasconderai la tua gelida paura
E le tue necessarie bugie?
Forse dentro maniche lunghe  e dietro occhiali scuri
dove guardare la libertà e tacere la tua agonia.

Quando un giorno smetterai 
di credere alla solitudine
e mi racconterai 
del tuo viaggio in apnea,
sull’ultimo vagone della vita,
allora ti insegnerò a gridare,
ti regalerò una spada di fuoco
e un urlo di guerra.

Vieni,  
portami la tua storia,
ti aiuterò scriverne un’altra,
senza il gusto amaro del sale,
tutta  a colori,
dove la notte avrà il sapore dei sogni.

Parlami.

05 aprile 2020


Pensare anarchico



Il fatto che si pensi in modo anarchico, implica principalmente il fatto che si pensi con la propria testa, in piena autonomia e come individuo. Fatto questo, comincerà a trovarsi in sintonia e accordo con altre persone che abbiano elaborato idee e progetti analoghi, e questo farà sì che si cominci a lavorare per qualcosa di comune. Ma senza una forte individualità si sarà sempre pronti a subire l'altrui influenza, senza potersi opporre.

Senza pensieri si è leggeri, ma qualsiasi vento potrà portarti via.

RB

02 luglio 2019

Compro il tuo tempo.

Compro il tuo tempo,
quello che ti ho rubato,
per non avere rimpianti.
Quale canzone vuoi che ti canti
prima di chiudere gli occhi?
Scegli il vento più forte,
o quello più caldo,
tendi il tuo corpo come un arco,
trattieni il respiro,
come un attimo prima del bacio d'addio,
illumina la sconfitta con la tua rabbia,
lascia andare il tuo silenzio.
Non conosco altre parole per raggiungere la notte
e deridere la mia assenza.
Più la via si accorcia
più il passo si affretta,
senza fiato,
inciampando nelle speranze
che mi graffiano il viso.




20 dicembre 2018

Diffondete la libertà!
Sarà un compito arduo, 
perché in pochi 
la riconosceranno.
Se non vuoi sembrare troppo stupido a volte devi apparire più stupido di quello che sei.
E non cambia nulla in fondo: se ascolti il giudizio degli altri avrai sempre voglia di sentire ciò che ti fa bene.
Gli illuminati

Tu,
che mi spieghi il dolore,
mi indichi la luce, 
mi gridi la verità,
che mi segni la strada,
fermati, 
trattieni il respiro:
forse nel tuo silenzio
riuscirai ad ascoltare
il canto delle mie lacrime. 

28 luglio 2018

Dimenticare Itaca




Un lieve sospiro,
lo ascolto sulla pelle umida.
Silenti nomi attraversano 
le ossa e invocano un ricordo, 
baciano il buio del mio dolore.
Troppo difficile dimenticare
se vuoi tornare ad Itaca,
troppo facile morire 
se non ricordi la vita.
Ti avrei portato una conchiglia
per farti ascoltare il mio mare,
un mare che non so navigare,
ma che parla con me
delle sue tempeste 
e della mia delusione.
Un lieve sospiro,
e poi dimenticare.

RB

24 luglio 2018

Trattieni la tua solitudine,
ti servirà nei giorni di pioggia, 
tra un pensiero 
e una lacrima, 
tra un dolore 
e un bacio.

RB

28 luglio 2017

Irrefrenabile desiderio
(di Roberto Bani)


Io non volevo giocare... non gioco mai con le persone. Sono stata una stupida. Ho confuso l'alba col tramonto, non è difficile se non si sa dove ci si trova. Hanno gli stessi colori e il sole ha la stessa posizione; è rosso e basso all'orizzonte. Avrei solo dovuto aspettare il tempo che ci voleva per vedere se nasceva o se moriva: allora avrei capito. E allo stesso modo ho scambiato per amore un desiderio. Tutto qui. Ho sbagliato. Capita no? Non sapevo più come liberarmene alla fine. Quel desiderio era diventato... Irrefrenabile? Si può dire, irrefrenabile? Ecco allora era irrefrenabile.
E così... l'ho ammazzato.
No, non il desiderio... Lui. Proprio lui. Lui Basilio, il mio amante.
Beh, amante nel senso che mi amava. A modo suo. Lui. Io no. O meglio, non lo so. Credo di no, se no... non lo avrei ammazzato, ecco... Ma so anche che mi manca. Non sempre, no, mi manca se ci penso. Quindi cerco di non pensarci... No, non è così difficile: basta concentrarsi su qualche cosa da fare, che so, un libro da leggere, lo smalto sulle unghie, le parole crociate, qualcosa insomma che ti tenga distratto... No...non è vero. Ci penso. Ci penso di continuo. Lo vedo sempre lì, Basilio, addormentato sul mio letto, che russa... Basilio.... Con un nome cosi non poteva che finire ammazzato. Se non lo avessi fatto io lo avrebbe fatto qualcun'altro. Basilio russava in modo spietato, senza il minimo ritegno, di continuo... No... no... ora che ci penso non mi manca. Non mi manca per niente.
Voleva pure sposarmi. Ma glielo dissi che avevo troppo da fare, che non avevo tempo per andare a comprare il vestito, ordinare le bomboniere, fare gli inviti e preparare tutto quello che serve... glielo dissi un casino di volte... Non c'era verso di convincerlo. Lui doveva sempre avere ragione su ogni cosa! Disse che avrebbe fatto tutto lui. Io avrei solo dovuto dire sì! Beh, sapete cosa gli ho detto?
Vaffanculo! Sì, vaffanculo!
Mi sono sentita subito meglio dopo. Lui ha capito che non mi avrebbe convinta così facilmente. Non sono una tipa che puoi convincere così facilmente!
La prima volta che lo vidi mi accorsi subito che aveva l'occhio spermatozoico... sì, io lo chiamo così lo sguardo di quello che non sai perché o percome ma ci finisci a letto presto, me ne accorsi di quell'occhio penetrante come una trivella... Lo ammetto, ho sbagliato. Avrei dovuto scappare invece di lasciarlo attaccare bottone. Comunque sia è andata così. Tre anni... no... tre e... quattro, quattro. Quattro anni con Basilio che russava. Ruttava anche. E scorreggiava. Non è sempre stato così... Col tempo si è rilassato il rapporto e anche i suoi sfinteri...

Basilio era il classico uomo che una volta che sei con lui non riesci più a mollarlo... a meno che non lo ammazzi. Sì. Lo devi scannare come un maiale se no non c'è verso di toglierselo di torno.
Finito di mangiare mi guardava e mi diceva: “pulisci la tavola prima del caffè”. Una volta sapete cosa gli dissi? Gli dissi: Vaffanculo! Sì, vaffanculo.
Quella fu la volta delle costole rotte. Quattro. E questo!(INDICA IL DITO MEDIO).

Non gli era piaciuto il fatto che lo avessi usato per mandarlo a fanculo. Io trovo invece che il medio accompagni bene la parola. Vaffanculo (COL MEDIO ALZATO)! Visto? Beh, lo prese e me lo spezzò... Poi mi diede quattro cazzotti in faccia e persi i sensi. 
Quando invece mi chiese di sposarlo, e gli risposi vaffanculo, non andò cosi bene... Un calcio mi distrusse la milza, un altro il naso, tre denti, le solite costole e 3 giorni in coma... Però gli avevo fatto vedere che non sono una tipa che puoi convincere così facilmente.
Io non volevo farlo innamorare quando lo incontrai... non gioco con le persone... non dovevo lasciarlo attaccare bottone.

Basilio russava così forte quella mattina che non ho avuto cuore di svegliarlo. Qualche volta lo avevo fatto, ma era notte, e lui si era così arrabbiato che mi chiuse fuori sulla finestra tutta la notte... No, non mi picchiò. Mi prese per il collo da dietro e mi mise fuori sul balcone poi tiro giù la tapparella e mi lascio lì tutta la notte. Pioveva a dirotto. A febbraio piove spesso qui da noi.

Comunque quella mattina non lo svegliai. Andai in cucina a preparare la colazione. Caffelatte, fette biscottate col miele di acacia, quello dolce dolce, un po' di muesli e succo di arancia. Mangiai tranquilla con il sottofondo di Basilio che russava. Era un'ira di dio quella mattina. Faceva tremare i vetri. La sera prima aveva mangiato come un maiale...Finita colazione, andai da Basilio e, senza svegliarlo, gli ho aperto quella testa di cazzo che aveva con la mannaia per la carne. Era un regalo di mamma. Non la ringrazierò mai abbastanza. Comunque, quattro colpi secchi sul cranio, tanto per stare tranquilla che non riprendesse a russare.

No, no... non credo che mi manchi. Credo di no... Almeno per ora. Il desiderio è stato davvero irrefrenabile... Si può dire irrefrenabile vero? Ecco, sì, irrefrenabile.

Povero Basilio. Con un nome così non poteva che fare quella fine. Ma forse il nome non c'entrava nulla... Forse è successo perché russava... Sì sì...e poi ruttava... e scorreggiava... Non era bello. Povero Basilio. Vaffanculo!