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11 settembre 2006

Cenere e vita


Notti di muti ricordi
tra afrori tagliati
con lingue avide
Le mie levigate speranze
si spengono sugli sguardi
con l’amore che sussurra il suo canto
dentro mani pietose,
tra colonnati brillanti
dove stanche braccia
si inerpicano
sopra torri cieche.
Tu sei acqua morbida
che appaga la mia sete
di vendetta.
Così, da te,
mi lascerò amare
e ancora travolgere.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Avevo letto un abbozzo di questa poesia,ed era già bella...
Adesso che ha una chiusa lo è ancora di piu'!