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16 ottobre 2008

Il libro dei nomi

Non devo più raccontarti nulla di me.
Sai tutto quello che devi.
E' che sono così pieno di vuoto quando non ci sei.
Non saprei dirti nemmeno chi sono;
nessun specchio riflette più la verità
e ogni giorno sarei pronto per partire.
Eppure i segni del passato li conosco,
li ho dentro al libro dei nomi, dove dorme la gioia,
dove la dedica è scritta con l'ultimo sguardo.
Non abbiamo avuto nemmeno un posto per piangere.
C'era il sole, una stazione e un nome da chiamare
ma hai scelto ancora tu.
Sono quello sbagliato,
impossibile,
da dimenticare in un fine settimana qualunque,
tra le candele di un compleanno.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Le stazioni esistono in ogni storia.
I libri dei nomi dimenticati non li hanno ancora scritti.

Anonimo ha detto...

Le stazioni esistono ed ognuno di noi sa dove scendere.
A meno che qualcuno ci inviti cortesemente e non a farlo prima.
Allora servono poco i libri dove annotare ricordi e nomi,meglio continuare il viaggio.
Sempre belle, anche dopo tanto rileggendole,rimangono belle le tue poesie.
R.

Facciatosta ha detto...

Forse è tempo che io smetta di defecare inutili parole e imbrattare le strade della vita mia e altrui.
Onirismo e onanismo hanno troppo spesso lo stesso significato nella mia testa, e confondono il tempo dei sogni con quello del delirio.
Se non hanno scritto libri sui nomi dimenticati è solo perché il ricordo infetta la volontà.
E poi è vero, esistono stazioni in ogni istante della nostra esistenza, ma bisogna saper scegliere il treno e sapere dove si va quando si compra il biglietto. Al massimo ci si può rammaricare del prezzo troppo alto ma il viaggio lo abbiamo scelto noi.
Grazie per i complimenti Rita, so che sono sinceri.
K. dovresti palesarti. Un saluto.