Un respiro,
due respiri,
tre respiri...
L'aria entra
nelle narici,
si butta giù,
per la gola,
e poi ancora,
a capofitto nei polmoni.
Pausa.
Il sole caldo.
Ho rischiato di essere incantato
dal suono della mia voce
da un respiro nuovo
Imparo a guardare i tuoi movimenti.
Spero di non sbagliare.
Non . . . voglio rubare libertà.
Non pensare.
Non pensare.
"Non devi avere paura di me"
Oggi.
Domani non lo so.
Non capisco se sono stanco o se mi stancano gli altri. Cercare risposte è un gran bel mestiere ma devi avere pronte le giuste domande. Ma, soprattutto, bisogna sapere a chi farle. Voi avete risposte?
Visualizzazioni ultima settimana
30 agosto 2006
28 agosto 2006
Un altro mondo
Le luci sono spente.
Mi piace venire qui quando non c'è nessuno. Cammino piano e ascolto il rumore dei miei passi sul legno. Queste assi mi parlano. Mi dicono cose che mi piace ascoltare; miliardi di parole che si avvicinano e che aspettano il loro momento. Chiudo gli occhi e le parole entrano in me. Sogno con loro, mi danno una nuova vita, mi regalano un'altra avventura. E sono naufrago su un'isola , sono Principe di Danimarca, sono poeta spadaccino, sono diavolo sull'altalena, sono un veneziano geloso.
Non sento il caldo, non sento il freddo, la bocca è asciutta, il cuore danza nel petto, e loro, le parole, che si mettono in fila per uscire, una dietro l'altra, con un ordine preciso, con il giusto tono, con la giusta intenzione. E schizzano fuori dalla bocca, entrano in sala, si aggirano tra le file e si appoggiano sui ricordi, aprono porte antiche, trovano lacrime nascoste, rubano risate alla tristezza, ricordano gesti famigliari, ti trascinano in un altro mondo.
Riapro gli occhi. Le parole continuano a girare, in me. Domani saranno qui ad aspettarmi. Domani, quando da dietro il tendone del sipario sentirò le voci degli spietati sognatori, che con un biglietto comprano un viaggio e un po' della mia vita.
E' tardi, esco dall'uscita di sicurezza. Lascio dentro applausi e lacrime, risate e emozioni.
E respiro l'aria del mondo. Qui fuori bisogna essere solo bravi ad improvvisare, il resto è un caso.
M e r d a, t a n t a m e r d a!
Mi piace venire qui quando non c'è nessuno. Cammino piano e ascolto il rumore dei miei passi sul legno. Queste assi mi parlano. Mi dicono cose che mi piace ascoltare; miliardi di parole che si avvicinano e che aspettano il loro momento. Chiudo gli occhi e le parole entrano in me. Sogno con loro, mi danno una nuova vita, mi regalano un'altra avventura. E sono naufrago su un'isola , sono Principe di Danimarca, sono poeta spadaccino, sono diavolo sull'altalena, sono un veneziano geloso.
Non sento il caldo, non sento il freddo, la bocca è asciutta, il cuore danza nel petto, e loro, le parole, che si mettono in fila per uscire, una dietro l'altra, con un ordine preciso, con il giusto tono, con la giusta intenzione. E schizzano fuori dalla bocca, entrano in sala, si aggirano tra le file e si appoggiano sui ricordi, aprono porte antiche, trovano lacrime nascoste, rubano risate alla tristezza, ricordano gesti famigliari, ti trascinano in un altro mondo.
Riapro gli occhi. Le parole continuano a girare, in me. Domani saranno qui ad aspettarmi. Domani, quando da dietro il tendone del sipario sentirò le voci degli spietati sognatori, che con un biglietto comprano un viaggio e un po' della mia vita.
E' tardi, esco dall'uscita di sicurezza. Lascio dentro applausi e lacrime, risate e emozioni.
E respiro l'aria del mondo. Qui fuori bisogna essere solo bravi ad improvvisare, il resto è un caso.
M e r d a, t a n t a m e r d a!
27 agosto 2006
Per non pensarci più
26 agosto 2006
Fino a domani

Soffice,
lezioso,
il sapore amaro del silenzio
scende
con la saliva calda,
accogliente ragnatela,
nella gola
tra foto dai colori
sbiaditi troppo presto
che si sciolgono dentro te,
dove hai trovato notti più lunghe
per masticare il mio nome.
Non manca mai
nessuno all'appello
nell'agorà dove parlo sempre solo,
di come muore l'amore.
23 agosto 2006
Mi capita
Mi capita
di implorare la stupidità,
che è forse di me già padrona,
per non dover cercare
l'immortalità,
vivendo una vita fuori dall'uomo
e senza certezza alcuna
della felicità futura.
Ho negli occhi il sole che sorge
e che scalda il mio orizzonte
e di questo voglio godere ,
perché conosco
anche il tramonto.
-->
20 agosto 2006
DO UT DES

Cerchiamo di ridere.
Ridiamo.
Sono gocce nel mare,
spiccioli per comprare il mondo.
Avevo letto le tue lacrime.
Erano piccole onde lucide.
Spontanea.
Senza domande.
Viva intelligenza che non sovrasta,
non invade.
Non vorrei cercare nessuno,
nemmeno te.
Non voglio avere bisogno di nessuno,
ma ci sei,
non chiedi nulla.
Un po' di compagnia,
un po' di parole,
un po' di verità,
un po' di vanità.
Do ut des.
Spero di avere buona memoria.
Spero tu abbia buona memoria,
buone parole.
Scrivimi,
non so leggere.
Un giorno,
due giorni,
tre giorni...
Non mi serve nessuno.
Un giorno,
due giorni,
tre giorni...
non aspetto nessuno.
Un giorno,
due giorni,
tre giorni...
Ciao! Tutto bene?
Un giorno,
due giorni,
tre giorni...
Ci facciamo sempre belle risate.
Sempre in viaggio.
Dai,
vieni,
qui c'è il mare.
Buona notte a te malakim.
-->
18 agosto 2006
Il freddo
Mi hanno lasciato fuori
Quella voce me lo ha detto
Siamo,
ed io non c'ero.
Troppo tardi per esserci
Lasciato solo a vivere
Avanti,
fammi un sorriso
Se costa qualcosa lo voglio pagare
I regali non son più di moda
Ho il fiato corto per i ricordi.
Fa freddo in ogni sogno
Hanno perso gli orologi
Non ho più lampadine.
Quella voce me lo ha detto
Siamo,
ed io non c'ero.
Troppo tardi per esserci
Lasciato solo a vivere
Avanti,
fammi un sorriso
Se costa qualcosa lo voglio pagare
I regali non son più di moda
Ho il fiato corto per i ricordi.
Fa freddo in ogni sogno
Hanno perso gli orologi
Non ho più lampadine.
15 agosto 2006
Umidità Relativa

Il corpo appiccicoso
non lascia correre la mano sulla pelle.
Umida pelle di pesca.
Ancora, sotto le mani,
per sempre,
ad ogni battito di palpebra.
Il tempo aiuta
chi ha spazio nel cuore
chi sgombera presto la sua vita
chi dall'altra parte della porta
non si gira indietro.
Notte d'estate
una voce che mi parla.
Pelle di pesca sotto la mia mano.
Un pugnale in pieno petto.
E chiudo gli occhi
14 agosto 2006
Se non è amore
Legati a questa terra,
a miserie umane,
a sguardi compiaciuti
e mani sudate.
Il suono della propria eco
come unica voce
del tuo oscuro amore.
Voglio un odio luminoso,
assassino della virtù,
che non smarrisca il suo nome ,
che abbia luce come una supernova,
degno del mio rosso tormento,
del tuo inutile inquisire.
La tua scelta è il mio oblio,
non amare il mio silenzio,
non baciare le mie parole.
Sei perfetta.
Odiami.
-->
a miserie umane,
a sguardi compiaciuti
e mani sudate.
Il suono della propria eco
come unica voce
del tuo oscuro amore.
Voglio un odio luminoso,
assassino della virtù,
che non smarrisca il suo nome ,
che abbia luce come una supernova,
degno del mio rosso tormento,
del tuo inutile inquisire.
La tua scelta è il mio oblio,
non amare il mio silenzio,
non baciare le mie parole.
Sei perfetta.
Odiami.
-->
12 agosto 2006
Armonie e cassetti
Sterili confezioni
Oligarchie sonore
Dominio di esegeti
Preziose assonanze
Esili, tintinnanti dita
Pizzicano con sagacia
Ventri di donne gravide
Quegli occhi, quegli occhi
Cercano lettere nei cassetti,
E quei nomi che non sono più nulla
Quei momenti che non ricordano luoghi
Suonare ancora il violino con graziosi coltelli
Non è questa l’armonia più grande, più leggera, più eccitante?
Oligarchie sonore
Dominio di esegeti
Preziose assonanze
Esili, tintinnanti dita
Pizzicano con sagacia
Ventri di donne gravide
Quegli occhi, quegli occhi
Cercano lettere nei cassetti,
E quei nomi che non sono più nulla
Quei momenti che non ricordano luoghi
Suonare ancora il violino con graziosi coltelli
Non è questa l’armonia più grande, più leggera, più eccitante?
09 agosto 2006
Ripetendo il tuo nome
Ti regalo la leggerezza della mia assenza
Ho appestato le tracce della tua memoria
Utile uomo inutile che declama ricette di cucina
Che vive nei nomi altrui e che brilla con altre vite
Il vagar con te stesso ti rende larva che mai volerà
Ancora strade con viandanti che ti sputano in faccia
Che ti regalano i loro peccati
Che ti chiedono il loro inferno
Che ti usano per non sentirsi soli
Che leggono il tuo nome
Per sapere se puoi morire per loro
Se sai urlare di dolore senza fare rumore
Se sai morire ringraziandoli ancora.
Ora mi siedo qui
Ripetendo il tuo nome
Non ricordo il tuo viso
Ripetendo il tuo nome
Ho appestato le tracce della tua memoria
Utile uomo inutile che declama ricette di cucina
Che vive nei nomi altrui e che brilla con altre vite
Il vagar con te stesso ti rende larva che mai volerà
Ancora strade con viandanti che ti sputano in faccia
Che ti regalano i loro peccati
Che ti chiedono il loro inferno
Che ti usano per non sentirsi soli
Che leggono il tuo nome
Per sapere se puoi morire per loro
Se sai urlare di dolore senza fare rumore
Se sai morire ringraziandoli ancora.
Ora mi siedo qui
Ripetendo il tuo nome
Non ricordo il tuo viso
Ripetendo il tuo nome
07 agosto 2006
Come la sete
Ho voglia di pensare a te.
Come la sete.
Rabbiosa
Necessaria
Pretenziosa
Indispensabile
Sei il punto per ripartire
Non ho voglia di sognare
non voglio inventare nulla
oggi
ho un pensiero da cullare
Mi hai cercato
(non) volevo farmi trovare
impreparato
e senza sorrisi.
Ho sparso le parole per
il foglio
so che troverai
il posto giusto
per ognuna di loro.
Non abbiamo
bisogno di ordine
Ho voglia di pensare a te
Ma "tu" Chi sei?
Come la sete.
Rabbiosa
Necessaria
Pretenziosa
Indispensabile
Sei il punto per ripartire
Non ho voglia di sognare
non voglio inventare nulla
oggi
ho un pensiero da cullare
Mi hai cercato
(non) volevo farmi trovare
impreparato
e senza sorrisi.
Ho sparso le parole per
il foglio
so che troverai
il posto giusto
per ognuna di loro.
Non abbiamo
bisogno di ordine
Ho voglia di pensare a te
Ma "tu" Chi sei?
06 agosto 2006
Rinasco da te
05 agosto 2006
Una notte

Di quali mani ha bisogno
il tuo desiderio,
che mi vuole senza domande,
senza conoscere le ultime
pagine del calendario,
senza ascoltare la nostra camzone?
Non lasciarmi il tuo corpo
se vuoi le mie parole.
Prendo il tuo tempo
per lasciare sul treno
le ultime notizie.
Ti lascio le mie labbra
sul seno
e ascolto il mio sangue.
03 agosto 2006
ERA BELLO IL MIO AMORE

Era bello il mio amore,
profumava il futuro
disperdendo nell'aria
una luce di vita.
Sapeva amare la fatica del viaggio
e non ricordava le lacrime.
Era bello il mio amore
non perdeva mai un giorno di sole
non lasciava mai indietro un sorriso.
Nelle attese ai semafori
lasciava i pensieri a morire per strada
Era bello il mio amore
che cercava nei libri una via per tornare
e riempiva le tasche di appunti segreti
e di notte nel sogno parlava con me.
Era bello il mio amore
Che ha lasciato i suoi sogni sopra fogli di carta
Solo poche parole a ricordare il passaggio
dentro polmoni vuoti per cercare il respiro
che mi lascerà solo.
02 agosto 2006
Un posto per te (921)
Più vicino
Di poco più vicino
Risentire una voce
Penombre di corpi
Strade del piacere
Fuori di qui il futuro
Non ora il dolore
Morbido caldo piacere
Mai
Ora
Sempre
Splendida luminosa agonia
Adesso! Adesso! Adesso!
Le porte che si aprono
Che chiudono i tuoi occhi
Rimane il fuoco
Mai nulla cambia
Ho un posto per te.
Non è mai così
Quando sogni non è mai così
Di poco più vicino
Risentire una voce
Penombre di corpi
Strade del piacere
Fuori di qui il futuro
Non ora il dolore
Morbido caldo piacere
Mai
Ora
Sempre
Splendida luminosa agonia
Adesso! Adesso! Adesso!
Le porte che si aprono
Che chiudono i tuoi occhi
Rimane il fuoco
Mai nulla cambia
Ho un posto per te.
Non è mai così
Quando sogni non è mai così
01 agosto 2006
ASSENZA
Tu non lo saprai,
quando il sole avrà lasciato
sulla pelle il suo colore,
resi glauchi i miei occhi
tanto da non ritrovare
i miei passi dentro il tempo.
In un vecchio cassetto,
tra fiori appassiti
e vecchie parole d’amore,
ho lasciato i rimorsi.
Li ho lasciati per te,
per viaggiare leggero.
E tu non lo saprai
quando il sole avrà lasciato
sulla pelle il suo colore,
resi glauchi i miei occhi
tanto da non ritrovare
i miei passi dentro il tempo.
In un vecchio cassetto,
tra fiori appassiti
e vecchie parole d’amore,
ho lasciato i rimorsi.
Li ho lasciati per te,
per viaggiare leggero.
E tu non lo saprai
CI SEI ANCHE TU
Un tenue calore attraversa il ritratto,
altre righe veloci e scivoli in me:
lenti viaggi verso l'est,
soffici danze per i miei occhi
rabbia dentro i tuoi cassetti
mille biglietti per mille viaggi .
Lingua di fuoco che la memoria consuma,
e venti discordi che attendono
il gelo dell'assenza,
per spazzare via le distanze,
dalla carne della tua carne.
Sarai dimora accogliente
delle mie nascoste ferite,
l'ignara coperta
delle mie fredde stagioni.
Le meteore della vita
attraversano le emozioni,
lasciano scie di gioia
nel passato e
non hanno nessun nome.
E ti sorrido.
altre righe veloci e scivoli in me:
lenti viaggi verso l'est,
soffici danze per i miei occhi
rabbia dentro i tuoi cassetti
mille biglietti per mille viaggi .
Lingua di fuoco che la memoria consuma,
e venti discordi che attendono
il gelo dell'assenza,
per spazzare via le distanze,
dalla carne della tua carne.
Sarai dimora accogliente
delle mie nascoste ferite,
l'ignara coperta
delle mie fredde stagioni.
Le meteore della vita
attraversano le emozioni,
lasciano scie di gioia
nel passato e
non hanno nessun nome.
E ti sorrido.
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