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25 novembre 2006

ISTRICI (quasi un racconto)


Ho passato infinità di giorni
stringendo al petto ricordi,
pensieri che facevano male
E' stato come abbracciare un istrice,
che conficcava i suoi aculei nella mia carne.
Nemmeno farsi altro male
serve in quei momenti;
servirebbe morire,
senza scegliere,
dissolvendosi come un soffio di vapore.
Il cielo è sempre li
che ti racconta di una scelta,
di una unica possibilità.
Tutto ciò che hai
è più di ciò che non conosci.
"L'essere è."
Può anche bastare.
Un profumo vago del passato
assalirà sempre le narici,
aggredirà i pensieri e spaccherà
il cranio in mille pezzi.
Stupido uomo che pensa.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Stupido , no .
Uomo , sì .
Come pochi immediato . Impopolare spesso .
Amato a ragione da chi , senza paura della verità , leggendoti non si ferma solo sulle parole .
Bello leggerti . Grazie .
R.

Anonimo ha detto...

Grazie.
Una carezza.

Anonimo ha detto...

Chi di noi non passa infiniti giorni a pensare, a volte, con dolore al passato, ad un treno perso, ad un attimo fuggito via?
Oggi più che mai, so che l'esistere e vivere l'attimo, è importante, perchè potrebbe non tornare più!
Ma dietro le parole, il sordo dolore della sofferenza fa parte della mia vita!
Belle le tue ultime cose: era un pò che non passavo, non per cattiva volontà, ma la vita assorbe l'anima, in alcuni momenti e ritrovarla non è semplice.
Un grazie per ciò che dai!
Ciao C.

Facciatosta ha detto...

Ti ringrazio C. Peccato che non sappia chi tu sia.
Ciao a te.

Anonimo ha detto...

Non è difficile capire.
Una stella!