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09 novembre 2006

Puttane



Quali case frequenti,
pensiero bastardo,
per non avere un posto
dove appoggiare le tue ossa?
Le donne mie,
puttane che non pago,
non vendono amore
ma solo delusioni e addii.
Suonano la mia pelle,
le mie emozioni
senza saper leggere
la musica.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sai Rob , io immagino Calliope mentre ti sostiene la penna che fotografa il dolore , dipinge l'assenza ,impressiona attraverso la parola tutti i sentimenti , anche quelli che ricordiamo esistere solo allorchè la lettura poetica diventa l'ineffabile brivido di un attimo .Le tue parole ustionano dolgono , diventano unguento e coscienza , evocano sapori e nausee scordate.
Con te , e con quelli che usano la parola scritta come te , ci sono anche Talia ed Euterpe .A turno litigano e ti sussurrano e ti bisbigliano guidandoti verso la certezza.Perchè la parola scritta
che diventa poesia o narrazione e sa suscitare bipolari , sconosciue , dimenticate emozioni , è certezza. Certezza eterna e necessaria sulla quale posso contare con la stessa sicurezza che ad un onda ne seguirà un altra e un altra ancora.Il cuore , la mente , il sè , si ossigenano di certezze come gli affetti , la natura , la poesia. Lo so bene io che vivo di pensieri accumulati e sporchi di caos .Di buchi neri che come calamite attraggono quei pensieri verso il nulla di un esistenza centrifuga in cui l'annoiato e noioso malessere è indiscusso protagonista.
Non vivrei senza poesia , senza buona poesia , come non vivrei senza l'emozione di un paesaggio , di un ricordo , di un libro , di una canzone.
I poeti siete necessari.La tua poesia è una bellissima puttana.Per questo te la invidio.
Io.

Facciatosta ha detto...

Tu, sei mille racconti, mille anime; vivi di pensieri così puri che anche il caos ritrova la perfezione.
Senza firma ma non senza nome: ti riconoscerei anche fossi goccia nel mare.
Con te. Roberto.

Anonimo ha detto...

Un canto che Melpomene definiribbe
"Suo" .
Con malcelata lussuria , Tersicore danza per te .
R.

Anonimo ha detto...

Definirebbe...(maledizione alla fretta )
R.