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11 novembre 2006

Onde viola


La mia lingua risuona
nella tua bocca di cristallo
che rintocca il piacere tra i denti.
Ha giocato il tempo
le sue carte truccate,
spogliando l’amore
del suo eterno vestito.
Si apre ora vermiglio, affamato
e rorido il tuo sipario ,
per mia brama di vertigine.
E tra morbidi germogli della pelle,
grinfie solerti richiamano suoni,
come lamenti sentiti
dentro corpi lontani,
Ancora onde viola sulla tela,
dentro occhi diversi.
Stringimi forte,
voglio sbagliare ancora.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Meneceo ,
Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità.
A qualsiasi età è bello occuparsi del benessere dell'animo nostro.
Chi sostiene che non è ancora giunto il momento di deicarsi alla conoscenza di essa , o che è ormai troppo tardi , è come se andasse dicendo che non è ancora il momento di essere felice .
Cerchiamo di conoscere allora le cose che fanno la felicità , perchè
quando essa c'è tutto abbiamo , altrimenti tutto facciamo per possederla.
Una ferma conoscenza dei desideri fa rindurre ogni scelta o rifiuto al benessere del corpo e alla perfetta serenità dell'animo ,perchè questo è il compito della vita felice , a questo noi indirizziamo ogni nostra azione ,al fine di allontanarci dalla sofferenza e dall'ansia.
Per questo noi riteniamo il piacere principio e fine della vita felice ,perchè lo abbiamo riconosciuto bene primo e a noi congenito.
I sapori semplici danno lo stesso piacere dei più raffinati , l'acqua e un pezzo di pane fanno il piacere più pieno a chi ne manca.

Epicuro
R.