(foto di Monia Guerri)
Le vite maledette che raccolgo intorno a me,
con i loro racconti di fasti lontani,
le loro nuove cadute,
i volontari abbandoni della vita;
luci passate che illuminano un buio presente,
parole che indugiano sulle loro miserie,
accarezzando di nascosto
le loro code di paglia.
Ma cosa vuole da me,
questa luce lontana,
indefinibile?
So chiudere gli occhi,
pensare a nuovi angoli,
languire nelle coltri di abbandoni.
E’ stato solo un attimo,
e mi hai chiesto di morire.
3 commenti:
...vorrei averla scritta io.
" Qualunque idea ci facciamo di noi stessi , ci penseremo sempre dotati di vista . Credo solo che l'uomo sogni per non smettere di vedere . Potrebbe capitare benissimo che un giorno una luce interiore uscisse da noi , cosicchè non ne occorressero più altre ."
Le affinità elettive-Goethe .
Bella , è riduttivo .
Est .
R.
Splendida poesia...
Illustrata da un'ottima foto!!!
(eh!)
Un sorriso,anche a Rarra e Beatrice.
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